Morbelli Una stella sbocciò nell'aria.
Le risplendé nelle pupille.
Su la campagna solitaria
tremava il pianto delle squille.
- E` ora, o figlio, ora ch'io vada.
Sono stata con te lunghe ore.
Tra questi bussi è la mia strada;
la tua, tra quelle acacie in fiore.
Sii buono e forte, o figlio mio:
va dove t'aspettano. Addio!
...Venir con te? Ma non è dato!
Sai pure: m'han cacciata via.
Ci fu chi non mi volle allato
nel mondo, così larga via;
chi non permise che, sia pure,
stessi con le mie creature.
...Tu venir qui? Viene chi muore...
E tu vuoi dunque venir qui.
Sei stanco: è vero? Hai male al cuore.
Quel male l'ebbi anch'io, Zvanî!
E` un male che non fa dormire;
ma che alfine poi fa morire. -
Si chiudevano i casolari.
Cresceva l'ombra delle cose.
Ancor tra i lontani filari
traspariva color di rose.
- Ma dimmi, o madre, dimmi almeno,
se nel tramonto del suo giorno
tuo figlio si deve sereno
preparare per un ritorno!
se ciò che qualcuno ci prende,
v'è qualch'altro che ce lo rende!
Ricorderò quella preghiera
con quei gesti e segni soavi;
tuo figlio risarà qual era
allora che glieli insegnavi:
s'abbraccerà tutto all'altare:
ma fa che ritorni a sperare!
A sperare e ora e nell'ora
così bella se a te conduce!
O madre, fa ch'io creda ancora
in ciò ch'è amore, in ciò ch'è luce!
O madre, a me non dire, Addio,
se di là è, se teco è Dio! -
Sfioriva il crepuscolo stanco.
Cadeva dal cielo rugiada.
Non c'era avanti me, che il bianco
della silenziosa strada.
Le risplendé nelle pupille.
Su la campagna solitaria
tremava il pianto delle squille.
- E` ora, o figlio, ora ch'io vada.
Sono stata con te lunghe ore.
Tra questi bussi è la mia strada;
la tua, tra quelle acacie in fiore.
Sii buono e forte, o figlio mio:
va dove t'aspettano. Addio!
...Venir con te? Ma non è dato!
Sai pure: m'han cacciata via.
Ci fu chi non mi volle allato
nel mondo, così larga via;
chi non permise che, sia pure,
stessi con le mie creature.
...Tu venir qui? Viene chi muore...
E tu vuoi dunque venir qui.
Sei stanco: è vero? Hai male al cuore.
Quel male l'ebbi anch'io, Zvanî!
E` un male che non fa dormire;
ma che alfine poi fa morire. -
Si chiudevano i casolari.
Cresceva l'ombra delle cose.
Ancor tra i lontani filari
traspariva color di rose.
- Ma dimmi, o madre, dimmi almeno,
se nel tramonto del suo giorno
tuo figlio si deve sereno
preparare per un ritorno!
se ciò che qualcuno ci prende,
v'è qualch'altro che ce lo rende!
Ricorderò quella preghiera
con quei gesti e segni soavi;
tuo figlio risarà qual era
allora che glieli insegnavi:
s'abbraccerà tutto all'altare:
ma fa che ritorni a sperare!
A sperare e ora e nell'ora
così bella se a te conduce!
O madre, fa ch'io creda ancora
in ciò ch'è amore, in ciò ch'è luce!
O madre, a me non dire, Addio,
se di là è, se teco è Dio! -
Sfioriva il crepuscolo stanco.
Cadeva dal cielo rugiada.
Non c'era avanti me, che il bianco
della silenziosa strada.
(Canti di Castelvecchio/Ritorno a San Mauro)
3 commenti:
Riporto da te il commento in risposta al tuo da me: sono certa anch'io che se ci conoscessimo saremmo amiche! lo sai che ti seguo da diverso tempo, e anche se nel tuo blog delle poesie, non parli ai di te, vedendo come lo hai composto, le immagini che scegli per accompagnare le poesie, ho sempre capito che abbiamo molto in comune.. chissà che un giorno non possa accadere che ci troviamo!
Ti ringrazio tantissimo per la ricetta: ne parlavo giusto ieri con mio marito, dicendogli che non l'ho mai fatta e che in fondo si potrebbe provare con la ricotta al forno che troviamo qui: non è stagionata al punto di grattugiarla, ma sbriciolarla si può.Il tuo amico non parla di grattugiarla, quindi mi dà ragione in un certo senso. La proverò e poi ti faccio sapere. Grazie ancora.
Un bacio e vieni da me quando vuoi, c'è sempre un posto per te.
P.S. chi ti dice che le immagini sono troppe? dunque lo spazio che ci riserva il blog può finire? sai che io ho sempre il terrore di perdere il mio blog?mi dispiacerebbe da morire.
cara Paola ti ho risposto nel tuo mondo...
Mi spiace che non ho una mail a cui risponderti: la mia, se vuoi è nel mio profilo. Ora so che vivi in una splendida regione,e le tue origini mi spiegano il tuo amore per la poesia e la pittura. Io invece, sono nata e vivo all'isola d'Elba, e se vai a ritroso nel mio blog, ne trovi testimonianza, qua e là. Sono anch'io felicemente sposata dal '78 ed ho due figli ( uno quasi 30 e l'altro quasi 32: entrambi non vogliono ammettere che alla fine di quest'anno li avranno compiuti!)loro, da oltre 10 anni vivono a Firenze, per studio prima e lavoro adesso,ma ci vediamo abbastanza spesso. Anche di loro e di mio marito, parlo in alcuni post passati.
Mi spiace sentire che con il blog c'è la possibilità di arrivare a un limite:quando accadrà anche a me, prenderò i provvedimenti del caso. Ne ho altri due, ne aprirò un quarto. Oramai senza il blog, non saprei più stare: ho conosciuto persone che mai altrimenti avrei potuto incontrare e ne sono felice.Ma il fatto che li hai eliminati, non significa che non esistono più: li hai solo messi in disuso, anche perché sarebbe un vero peccato. Vedo che sei andata da tuo padre: questi nostri cari che oramai ci hanno lasciato, ma che a me sembra siano molto più vicini di prima - li abbiamo dentro, e nessuno ce li può portare via, mai.
Bene, con questo concludo. Ti abbraccio e ti auguro una buona serata.
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