Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 15 agosto 2013

L'Assunta di Alfonso Gatto

Leon Comerre
Ed in sollievo al sonno
il cielo vago odora,
alle finestre aperte
ai portoni nell'atrio del mare.

D'ilare alba il volto
s'estingue in freddi petali,
di lieve incarnato
peluria d'aria
arrosi il seno pallido e vuoto.

La notte adagia nivei silenzi
banchi di squallido mattino
alla città calda d'amore.

Ma a gote arruffate, flagello di gioia,
t'immergo negli occhi ghiacci
e nella mia carne ti stringo.

La terra sale in vertigine
di nevi celesti,
piazza di vento
agli uomini felici.
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(Poesie 1929-1941)

3 commenti:

Rose ha detto...

Un'Assunta terrena... così pare,

Buonanotte. Meno caldo. Sarà la mezza estate che rimane.

Francesca Vicedomini ha detto...

Strizza pure l'occhiolino....

Rose ha detto...

Eh... ;)