Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 5 settembre 2013

E... di Gioconda Belli

Tatyana Fedorova
E va nascendo il pretesto per dire il tuo nome
nella notte impregnata
tenera e umida
come il fiore dai grandi occhi aperti
e dai petali palpitanti
in cui mi sono immersa
nel sonno più profondo,
per disegnare il tuo nome
in tutti gli angoli
in cui ho vissuto e vivrò
finché il vento mi porterà via,
come seme,
a far fiorire terre ignote
e forse m'incarnerò nella bambina
che ascolterà le storie
nelle sere tutte uguali del Nicaragua
con l'odore di terra che nasce,
tessendo nelle sue viscere
la verde vita del tropico lussureggiante
come me, come te,
come le foglie con cui ci siamo coperti
quando ci hanno cacciato dal paradiso.

2 commenti:

Rose ha detto...

Bella, eh?

Anche le tre ra-grazie botticelliane tra tutti quei fiori... mettono di buon umore! :)

Calura!

Buona serata!

Francesca Vicedomini ha detto...

Afa di settembre! Adesso scrivo a Babbo Natale se può venire un pò prima..buon w.e.