Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 13 settembre 2013

I giorni di Fausto Maria Martini

Tissot*Farewell
Rammenti? Ormai, qualunque cosa io scriva
da te lontano, come per missiva,

se mai consoli i tuoi giorni dolenti,
comincierò sempre così: rammenti?

Rammenti? Ma, che cosa? Tutto e nulla:
la tua casetta, e il tuo giardino, sulla

montagnola, e il cancello, nella siepe,
da cui scopri una valle da presepe,

con strade bianche (oh! quelle di farina...)
che serpeggiano giù da la collina,

e il ruscelletto che lambisce un tetro
castello (oh! immoto fiumicel di vetro,

oh! castelli di sughero e di legno,
oh! cartapesta di quel nostro regno...)

e i due stagni che sembran sotto un velo
di fantasia due gran baci di cielo,

e la natura immobile e sincera,
che pare falsa perchè troppo è vera!

Rammenti! Ma, che cosa? Tutto e nulla:
l'alba dell'alba, cilestrina culla

del giorno, e l'ora del meriggio accesa,
quando il vecchio si cela nella chiesa,

la piazza a poco a poco si fa sgombra,
e ogni uomo appare come in piedi un'ombra...

E la sera, (dolcezza senza fine!)
la sera di giornate settembrine,

quando ogni oscura cosa, ecco, traluce,
par che le foglie palpino la luce,

e che sul mondo piova dal sereno,
a quando a quando, un pò d'arcobaleno...

Oh! la sera, con tutte le campane,
quelle vicine, quelle più lontane,

mare di suoni, ora mosso, ora eguale,
infinito orizzonte musicale...

La sera! e sei così piena d'amore,
che tutto il corpo ti diventa cuore!

Eri così! Ma, pure, non cantavi,
e gli occhi tuoi sfogliavano soavi

sguardi alle cose, e passavamo, immersi
tutti nell'ombra, e se lontano, spersi

nella vallata, a gruppi, qua e là,
come pupille dell'oscurità,

i lumi s'accendevano notturni,
e se lungo i sentieri taciturni,

un cane all'erta, su la soglia d'una
muta capanna, abbaiava alla luna,

tanto sacri i silenzii erano e lievi,
che tu, pensosa, mi persuadevi

che un levrÏero vigilasse, in quelle
lontananze, la casa delle stelle...

3 commenti:

Rose ha detto...

Carina. Rammentiamo tante cose legate alle persone che sono passate nella nostra vita, ma è vero che a volte è tutto e nulla nello stesso tempo.

Cambia la stagione e si accorciano i giorni.

E buon sabato di mezzo settembre!

Francesca Vicedomini ha detto...

Confesso che questo mi ha fatto impazzire con la punteggiatura, quante virgole ha messo! Non che non ci andassero per carità, ma copiare è stata una faticata. Ah, beata ignoranza (dell'ortografia...)

Rose ha detto...

Le virgole sono molto personali; rispecchiano anche il nostro modo di parlare. Chissà se Martini parlava ponendo molte pause tra le parole, o se abbondava di virgole solo quando scriveva...

Comunque, grazie per la faticata!