Willard Metcalf*1909 |
Per guardare il gelo e i rami
Dei pini incrostati di neve;
Ed aver avuto freddo a lungo
Per osservare i ginepri sfiniti dal ghiaccio,
Gli abeti spogliati dal barbaglio distante
Del sole di gennaio; e non pensare
Ad una infelicità nel suono del vento,
Nel suono delle poche foglie,
Che è il suono della terra
Piena dello stesso vento
Che soffia nello stesso luogo spoglio
Per chi ascolta, ascolta nella neve,
E, niente in sé, osserva
Il niente che non è qui e il niente che è.
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One must have a mind of winter
To regard the frost and the boughs
Of the pine-trees crusted with snow;
And have been cold a long time
To behold the junipers shagged with ice,
The spruces rough in the distant glitter
Of the January sun; and not to think
Of any misery in the sound of the wind,
In the sound of a few leaves,
Which is the sound of the land
Full of the same wind
That is blowing in the same bare place
For the listener, who listens in the snow,
And, nothing himself, beholds
Nothing that is not there and the nothing that is.
4 commenti:
...avere una mente da inverno, che bello! Bisogna immedesimarsi nelle cose, sentirsi ad esse affini per poterle comprendere
Proprio bella. Grazie, Francesca.
Buona notte d'inverno.
Non c'è la neve, ma la poesia mi attirava.
Veronica: "quello" a cui non fai gli auguri per nulla legge questo blog? Solo una mia curiosità, non voglio certo sapere chi è...
Buona giornata ragazze...si riciccia, oggi già una festicciola di compleanno (pizza...)
Ah bè, sono completamente d'accordo con te, fuori dai..l'omino lego...
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