Charles Courtney Curran |
e con dolore errante nuove ginocchia e caviglie,
eppure si avvia sulla strada come se avesse le ali,
il fosso lo chiama invano, non ha il coraggio di restare,
e se chiedi perché no? forse ancora ti risponde,
che è atteso da una donna, da una morte più saggia, una
morte bella.
Eppure è pazzo, il mansueto, perché laggiù sopra le case
da tempo non giura più che vento bruciacchiato,
il muro è steso sulla schiena e il pruno è spezzato
e la paura è il manto delle notti in patria.
Oh, se potessi credere: non solo portare nel cuore
tutto ciò che ancora vale, e c’è una casa dove tornare?
se ci fosse! e come una volta sulla fresca veranda
ronzerebbe l’ape della pace, mentre si fredda la marmellata
di prugne,
e il silenzio di fine estate prenderebbe il sole nei giardini
e il silenzio di fine estate prenderebbe il sole nei giardini
sonnolenti,
e tra le fronde dondolerebbero frutti nudi,
e Fanni mi attenderebbe bionda davanti alla fitta siepe
e lentamente il lento mattino disegnerebbe l’ombra –
forse è possibile ancora? la luna oggi è così tonda!
Non passarmi oltre, amico, sgridami! E mi rialzo!
e tra le fronde dondolerebbero frutti nudi,
e Fanni mi attenderebbe bionda davanti alla fitta siepe
e lentamente il lento mattino disegnerebbe l’ombra –
forse è possibile ancora? la luna oggi è così tonda!
Non passarmi oltre, amico, sgridami! E mi rialzo!
Bor 1944
2 commenti:
╚ possibile ancora, se lo sforzo del rialzarsi è sorretto da una grande sperana.
La marmellata fatta in casa con le api che ronzano attorno... gnam.
Qui fa freddo, è umido e grigio. Buon sabato.
Povero, lui e tutti quelli morti come lui che in questi giorni vengono ricordati, ma dovrebbero essere materia d'insegnamento per il futuro a scuola! Buon sabo sera!
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