Salvador Dalì*Ascension |
idii ridenti, che il poeta trassero
di morte e dalla nera muda al gaio
giorno del camerone dove cantano
i giovinetti partigiani.
Aprile
dolce dormire, s'anche aspra s'ingorga
nelle bocche di lupo la sirena,
passa la conta, o sparano i tedeschi
sulle mura. Reclino
sul gomito piegato il mallo vergine
della capigliatura, dentro il sonno
fiducioso calati come in grembo
della madre al lontano
tempo dell'altra vita, oggi vi guardo
miei quasi figli, fatti miei fratelli
da antica giovinezza che m'ha gonfio
il cuore all'improvviso, poi che il raggio
di miele della primavera cola
tra le sbarre, sull'impiantito stampa
riquadri luminosi, ed alle nostre
gracili vite a oscuro esito offerte
misura a lento passo eguale giorno.
5 commenti:
Ho cercato su Google per contestualizzare: non conoscevo il poesta. Qui il link.
Buon lune riciccioso. Qui è arrivata la primavera! :)
E qui si parla anche della poesia che ci ha offerto oggi Francesca (che, come sempre, ringrazio!).
Ma grazie a voi, queste poesie le trovo su una vecchia antologia del 1953 scovata a un mercatino delle pulci, si chiama LIRICA DEL NOVECENTO ed è molto interessante!!!
Buon riciccio!
Brava! Hai dato una chance anche a una vecchia antologia... Francesca, ti adoro.
Grassie grassie!!!!
Buon tiepido marte...
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