Arnold Böcklin*1882 |
e par che l’acqua in monti si converta.
Il re della sfidata caravella
trasogna in febbre sotto la coperta.
La disperata vociferazione
delle ciurme lo butta dal giaciglio.
Sale alla tolda: l’arido tifone
alto torreggia in faccia al suo naviglio;
un cono immenso unisce mare ed aria
e di salvezza non brilla spiraglio.
Ma tosto la sua tonaca terziaria
indossa e lega il pallido Ammiraglio;
la grande spada all’assisian capestro
appende e fra la muta meraviglia
issa a sommo dell’albero maestro
il regio gonfalone di Castiglia.
Poi le candele benedette accende
nei fanali di prua - come esorcista
del vecchio abisso - e dal cassone prende
il libro di Giovanni Evangelista.
E sullo spumeggiante turbinìo
lesse gridando: "In principio era il Verbo
e il Verbo era in principio appresso Iddio
e tutto quanto fu fatto dal Verbo.
Ed il Verbo era luce ed era vita
e sulla nostra terra s’incarnò…"
A quest’annunzio la bolgia infinita
già quasi vinta la furia placò.
Dopo che il portator di Cristo tutto
ebbe scandito il prologo a gran voce,
alzò la spada sull’enorme flutto
e per tre volte lo segnò di croce.
Subitamente la colonna nera
al triplice baleno si spezzò
e incalzato da un vento di preghiera
verso ponente il gran nembo piegò.
2 commenti:
Un pò di maniera, ma Papini era fatto così: prendere o lasciare.
D'altronde oggi è il 12 ottobre e io vi auguro una bella soleggiata domenica.
1492. Inizio dell'Età Moderna. Ricordato in modo buffo anche nel film con Benigni e Troisi.
Non mi è dispiaciuto, Papini.
Giornata di autunno stabile a tratti. Sole e nuvole.
Buona domenica!
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