Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 16 ottobre 2013

La Resistenza e la sua luce di Pier Paolo Pasolini

Leon Kroll*1928
Così giunsi ai giorni della Resistenza
senza saperne nulla se non lo stile:
fu stile tutta luce, memorabile coscienza
di sole. Non poté mai sfiorire,
neanche per un istante, neanche quando
l'Europa tremò nella più morta vigilia.
Fuggimmo con le masserizie su un carro
da Casarsa a un villaggio perduto
tra rogge e viti: ed era pura luce.
Mio fratello partì, in un mattino muto
di marzo, su un treno, clandestino,
la pistola in un libro: ed era pura luce.
Visse a lungo sui monti, che albeggiavano
quasi paradisiaci nel tetro azzurrino
del piano friulano: ed era pura luce.
Nella soffitta del casolare mia madre
guardava sempre perdutamente quei monti,
già conscia del destino: ed era pura luce.
Coi pochi contadini intorno
vivevo una gloriosa vita di perseguitato
dagli atroci editti: ed era pura luce.
Venne il giorno della morte
e della libertà, il mondo martoriato
si riconobbe nuovo nella luce...

Quella luce era speranza di giustizia:
non sapevo quale: la Giustizia.
La luce è sempre uguale ad altra luce.
Poi variò: da luce diventò incerta alba,
un'alba che cresceva, si allargava
sopra i campi friulani, sulle rogge..
Illuminava i braccianti che lottavano.
Così l'alba nascente fu una luce
fuori dall'eternità dello stile...
Nella storia la giustizia fu coscienza
d'una umana divisione di ricchezza,
e la speranza ebbe nuova luce.
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Nel 70° anniversario del Rastrellamento del Ghetto di Roma (t.wikipedia.org/wiki/Rastrellamento_del_ghetto_di_Roma),
a chi non è più tornato, a quei pochi che sono rimasti a piangere.
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E poi, quanto ci mettiamo a decidere di buttare nel forno la triste salma di un criminale nazista e disperderne le ceneri?

3 commenti:

Rose ha detto...

Rileggevo alcuni passi della Banalità del male di Hannah Arendt qualche giorno fa. Diceva che in Italia il rastrellamento degli ebrei fu limitato, rispetto ad altri luoghi, e lo attribuiva alla antica civiltà degli italiani.

Grazie della commemorazione.

Stupendo Pasolini, e stupenda la "partigiana" col baschetto rosso.

La salma di Priebke è una spina nel fianco. Che orrore.

Buonanotte.

Francesca Vicedomini ha detto...

Non so, forse la Arendt ha ragione, anche a Parigi successe la stessa cosa al Vélodrome d'Hiver (http://it.wikipedia.org/wiki/Rastrellamento_del_Velodromo_d'Inverno)
Da vedere in proposito il bel film "La chiave di Sara). Comunque non mi rendo conto di come possano far sparire dalla tua città dei tuoi concittadini, vicini di casa, colleghi etc...senza che si muova un dito. Ma è facile giudicare col senno di poi. Buon venere...

Rose ha detto...

Grazie del link e del suggerimento del film... sono un po'indietro con le visioni, quest'anno, ma lo terrò presente.