John Singer Sargent*Lady Sassoon*1907 |
Tre poveri,
e sono vecchi e sono in cenci
e l'inverno morde rabbioso,
guardano un cielo nero che promette la neve...
Han tutti e tre la febbre:
i lor denti battono in tempo co' lor cuori.
Appoggiano le schiene curve sfinite
al muro d'un Teatro che sfolgora di luci.
Dalle carrozze scendon le dame coi piedi di fata:
le pellicce han fruscii di bestie vive nei boschi.
Entran nel luogo d'oro...
Vampa d'estate dalla porta
che subito si chiude.
- Che ci starà qui dentro ? -
Mai non videro vivere i fatti e i canti degli uomini
nella cornice d'un Teatro. Vengono di lontano:
non seppero che scene di nevi e di mari e di vulcani
e le musiche pazze dell'anima e del cielo:
e ne goderono. Oggi hanno solo fame...
Girano i cocchi intorno, spavaldi i cocchieri scintillano
dalle tube nerissime dove la notte accesa si specchia.
Una corda di frusta,
roteando,
ha toccati i tre visi d'un colpo.
Sorridono, que' vecchi.
La frusta allegra toccò senza far male...
Poi, nulla non potendo dividere, dividono - per ore -
i fiati ancora caldi
sulle mani tremanti, l'un dell'altro, a vicenda;
guardando la neve che appresta
il bel tappeto bianco
alle carrozze di ritorno. Oh rulleranno lunge,
senza scosse e rumori, piene di dame in sonno
e l'odore di fiori!..
Quegli, andran per le vie:
le vie solitarie, senza cani,
a far l'orme sull'orme, l'orme con le dita.
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AEROPLANI*1908
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AEROPLANI*1908
3 commenti:
Poveri davvero. Sembra una fiaba.
Buonanotte. Tarda!
Fiaba senza bel finale credo...
Infatti. :(
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