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La casta Levina, non da meno
delle antiche sabine,
sebbene più rigida essa stessa
del severo marito,
mentre nel bagno si rilassa,
ora nelle acque del Lucrino,
ora d'Averno,
e mentre spesso prende un bagno caldo
nelle terme di Baia,
ecco che cade in amoroso fuoco:
pianta il marito e segue un giovanotto:
come Penelope a Baia era venuta,
come novella Elena partì.
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Cinque bicchieri si bevano per Levia,
otto per Giustina,
quattro per Lica, e quattro anche per Lide
e per Ida tre.
Tanti bicchieri siano per ciascuna,
quante sono le lettere del nome,
e poiché nessuna d'esse viene,
o Sonno, vieni almeno tu da me.
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Per dove passi tu, Gellia, ci pare
che il profumiere Cosmo traslochi
e che si sparga cannella versata
da flaconi di vetro.
Non compiacerti, o Gellia,
di esotiche quisquilie.
Penso che il mio cane, profumato,
potrebbe avere un simile profumo
(dipinto di L.A.Tadema)
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