E degli alberi grandi e indiscreti
Flettevano i rami sui vetri
Con malizia, vicino, vicino...
Seduta sul mio seggiolone,
Seduta sul mio seggiolone,
Seminuda, giungeva le mani.
Al suolo fremevano lieti
i suoi piccolissimi piedi.
- Io guardavo, colore di cera,
- Io guardavo, colore di cera,
un piccolo raggio di luce
sfarfallare nel suo sorriso
e sul suo seno, - mosca al rosaio.
- Le baciai le caviglie sottili.
- Le baciai le caviglie sottili.
Ebbe un ridere dolce e brutale
Che si sciolse in un limpido trillo,
Un ridere grazioso di cristallo.
I suoi piedini sotto la camicia
I suoi piedini sotto la camicia
Si salvarono: "Beh, vuoi finirla?"
- La prima audacia era stata permessa,
Ma ridendo fingeva di punirla!
- Baciai, palpitanti al mio labbro,
- Baciai, palpitanti al mio labbro,
I suoi timidissimi occhi;
- Lei ritrasse la sua testolina
Esclamando: "Ma questo è ancor
meglio!...
Signore, ho qualcosa da dirvi...
Signore, ho qualcosa da dirvi...
" Tutto il resto gettai sul suo seno
In un bacio, del quale ella rise
D'un riso che fu generoso...
- Ella era ben poco vestita
- Ella era ben poco vestita
E degli alberi grandi e indiscreti
Flettevano i rami sui vetri
Con malizia, vicino, vicino...
Nessun commento:
Posta un commento