Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 9 aprile 2010

Canzone d'aprile di Giovanni Pascoli

Gabriel Van Dievoet/Vers/1895Fantasma tu giungi,
tu parti mistero.
Venisti, o di lungi?
ché lega già il pero,
fiorisce il cotogno
laggiù.
Di cincie e fringuelli
risuona la ripa.
Sei tu tra gli ornelli,
sei tu tra la stipa?
Ombra! anima! sogno!
sei tu . . . ?
Ogni anno a te grido
con palpito nuovo.
Tu giungi: sorrido;
tu parti: mi trovo
due lagrime amare
di più.
Quest'anno . . . oh! quest'anno,
la gioia vien teco:
già l'odo, o m'inganno,
quell'eco dell'eco;
già t'odo cantare
Cu . . . cu.
(Myricae/In campagna)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Fontinalis

e noi
lasciamo che scorra
il rio delle cose,
nel folto,
erbai fluttuanti,
serpeggiano lenti
cullati dal flusso.

Anonimo del XX° secolo,frammenti

ujil

Francesca Vicedomini ha detto...

Quante belle parole dimenticate...e ne avremmo così bisogno!