Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 17 agosto 2010

Le lampade marine di Gabriele D'Annunzio

Paul Fischer/1916
Lucono le meduse come stanche
lampade sul cammin della Sirena
sparso d'ulve e di pallide radici.
Bonaccia spira su le rive bianche
ove il nascente plenilunio appena
segna l'ombra alle amare tamerici.
Sugger di labbra fievole fa l'acqua
ch'empie l'orma del piè tuo delicata.
(Madrigali dell'estate/Alcyone)

5 commenti:

Paola ha detto...

A parte i suoi desueti vocaboli, la lirica di Dannunzio è sempre accattivante. Ciao Francesca: stai bene! un bacio a presto

Paola ha detto...

Ops!!! D'Annunzio.....^___^ forse mi ha stimolato il suo ricercare termini nuovi!!e gli ho cambiato il cognome

Francesca Vicedomini ha detto...

Ciao Paola, tutto bene vero?
http://myrtlegroggins.blogspot.com/
qui in questo mio vecchio blog ora in disuso puoi trovare le foto dei miei animalacci!

Paola ha detto...

Ciao, li ho visti! sono teneri..Giulietta con la zampetta che tocca Pasquale... e poi Maya, con quella mossa e lo sguardo di traverso: fortissima. Ti ringrazio, sei stata carina; ma quel blog, perché è in disuso? Un abbraccio e buona giornata.

Francesca Vicedomini ha detto...

Il blog è in disuso perchè ho dovuto eliminare le immagini, contnuano a dirmi che ho finito lo spazio e se voglio proseguire qui, devo togliere immagini dagli altri blog.