Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 25 agosto 2010

Stabat nuda aestas di Gabriele D'Annunzio

Guillaume Seignac
Primamente intravidi il suo piè stretto
scorrere su er gli aghi arsi dei pini
ove estuava l'aere con grande
tremito, quasi bianca vampa effusa.
Le cicale si tacquero. Più rochi
si fecero i ruscelli. Copiosa
la resina gemette giù pe'fusti.
Riconobbi il colùbro dal sentore.
Nel bosco degli ulivi la raggiunsi.
Scorsi l'ombre cerulee dei rami
su la schiena falcata, e i capei fulvi
nell'argento pallàdio trasvolare
senza suono. Più lunghi nella stoppia,
l'allodola balzò dal solco raso,
la chiamò, la chiamò per nome in cielo.
Allora anch'io per nome la chiamai.
Tra i leandri la vidi che si volse.
Come in bronzea mèsse nel falasco
entrò, che richiudeasi strepitoso.
Più lungi, verso il lido, tra la paglia
marina il piede le si tolse in fallo.
Distesa cadde tra le sabbie e l'acque.
Il ponente schiumò nei sui capegli.
Immensa apparve , immensa nudità.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

discinti veli
a coprire risaputi amori
e il vate vola
librato da carnali estri
che carta raccolse

Gujil

Francesca Vicedomini ha detto...

..colubro..falasco..mi sa che il Vate aveva l'orgasmo adoperando queste parole, perchè la sua sessualità è fredda e cartacea, nulla a che vedere con la carnalità gioiosa di Neruda...

Rose ha detto...

È proprio vero, Francesca!
Sai che strazio far l'amore con un presuntuoso cerebrale e tutto preso da sé... le donne a volte sono proprio masochiste!

Unknown ha detto...

Cento anni fa c'erano un'altra estetica e altre modalità di vita e di comunicazione. La sessualità di una persona non si valuta da un verso ma dal vivo, d'Annunzio ha portato una ventata di sensualità pagana in una società ingessata dal bigottismo, e le donne lo hanno amato per questo: amore e sesso per il proprio piacere e non per convenzioni sociali all'epoca erano idee rivoluzionarie.
Al Vittoriale sono conservati gli abiti, i gioielli e i profumi esclusivi che faceva indossare alle sue ospiti per rendere ogni notte un'esperienza magica e irripetibile nella quale la donna era protagonista e dea: masochiste sono quelle donne che oggi si fanno ribaltare per qualche minuto sui sedili di un'auto con tutti i vestiti addosso.
Anche Neruda è un affabulatore che conquista col verso, ma d'Annuzio aveva a suo favore mezzo metro in meno di giro vita. De gustibus...

Erminia ha detto...

Cent'anni fa c'erano un'altra estetica, altre modalità di vita e di comunicazione. D'Annunzio ha portato una ventata di sensualità pagana in una società ingessata dal bigottismo, amore e sessualità per il proprio piacere al di là delle convenzioni sociali all'epoca erano idee rivoluzionarie: le donne lo hanno amato per questo.
Al Vittoriale ci sono gli abiti, i gioielli e i profumi esclusivi che faceva indossare alle sue ospiti per rendere ogni notte un'esperienza magica e irripetibile, in cui la donna era protagonista e dea: masochiste sono quelle donne che oggi si fanno ribaltare per qualche minuto sui sedili di un'auto con tutti i vestiti ancora addosso, o che transitano nel letto di un nonnetto per accedere all'ambiente letterario.
Il grande Neruda era anche lui un affabulatore che conquistava col verso, ma d'Annunzio aveva su di lui il vantaggio di almeno mezzo metro in meno di giro vita. De gustibus...

Francesca Vicedomini ha detto...

Erminia, mi piace molto la tua visione, però vorrei dire che non tutte le donne avevano l'opportunità di indossare i vestiti/profumi/gioielli del nostro, e allora penso che questa sia solo un'opportunità molto somigliante a quella di adesso, sempre di femmine oggetto si tratta, vissute solo come veicolo di piacere, quando cominciammo la battaglia (e non sapevamo come sarebbe finita)non volevamo questo davvero!
Altra cosa era Neruda!

Erminia ha detto...

Il primo commento pubblicato come anonimo è stato per errore, è una ripetizione.
Cerco di comprendere e rispettare le visioni di tutti, ma questo attribuire il ruolo di donne oggetto alle compagne di d'Annunzio francamente mi sembra un po' di parte: uomini e donne si attraggono e si scelgono reciprocamente, sia in ambienti poetici che in tutti gli altri ambienti; d'Annunzio corteggiava le donne per le quali provava attrazione, non vedo perchè avrebbe dovuto ospitare chiunque, e dagli epistolari si evince che questa attrazione era ricambiata e non a senso unico.
Sono di Pescara e ho avuto anch'io pregiudizi su d'Annunzio per anni: una valutazione superficiale, poi ho iniziato a conoscerlo meglio visitando il Vittoriale, leggendo il "Notturno" e gli studi su di lui di Giordano Bruno Guerri, ed ora non ritengo più che sia stato un presuntuoso e un maschilista, penso invece che sia stato amico delle donne più di molti altri scrittori dell'epoca e che da loro abbia tratto la sua più grande ispirazione.
Francamente quando penso "ma come avranno fatto ad andarci a letto?" mi riferisco a Moravia.

Francesca Vicedomini ha detto...

Erminia, ho il rispetto assoluto per il tuo pensiero, ma non sono d'accordo. Spero che la cosa non t'infastidisca!
E a me D'Annunzio poeta affascina molto.

Erminia ha detto...

Francesca, non mi infastidisce affatto e non avevo la pretesa di convertire nessuno al mio punto di vista. È un bellissimo blog.