Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 17 gennaio 2016

Oh avere la voce di un falconiere (Giulietta e Romeo) di William Shakespeare

Edward Reginald Frampton
GIULIETTA: Pss! Romeo, pss! Oh avere la voce di un falconiere per richiamare a me quel mio falchetto reale. 
Roca è la voce della clausura e non può farsi sentire, se no, saprei ben io forzar l'antro
dove Eco riposa e far la sua voce aerea più fioca della mia a forza di ripetere il nome del mio Romeo.

ROMEO: L' anima mia è quella che ora invoca il mio nome. Oh come la notte dà un dolce tintinnio d'argento alla voce degli amanti: musica soavissima all'orecchio che, avido ascolta.
***
Hist! Romeo, hist! O for a falc’ner’s voice
To lure this tassel gentle back again!
Bondage is hoarse and may not speak aloud,
Else would I tear the cave where Echo lies
And make her airy tongue more hoarse than
With repetition of “My Romeo!”
ROMEO:
How silver-sweet sound lovers’ tongues by night,
Like softest music to attending ears!

1 commento:

Rose ha detto...

Be', "falchetto reale" è pur sempre più generoso di "fagianello" o di "galletto" o di "pollo". E per te, Romeo, la sua voce è argentina e angelica, non quella di una cornacchietta o di una tacchinella.
Decisamente l'amore trasfigura le parole, i gesti e le percezioni di coloro che tocca.

Un caro saluto a Francesca e a Juliet.