Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 7 maggio 2015

Dimenticherai il mio nome...di Antonio Colinas

Balthus
Dimenticherai il mio nome
e così, definitivamente,
cesserai di sognarmi.
Questo mio amore
sarà nella solitudine
del mio orto invernale
solo un frutto amaro.
Dimentica, appicca il fuoco
al tuo recinto di rovi.
Se smetti di sognarmi,
se muoio nel tuo sogno,
questa notte potrai
sotterrare i tuoi coltelli.
***
Trad. Josè Luis Puerto

mercoledì 6 maggio 2015

Messaggio personale

Jacob’s Dream, Giorgio Vasari, 1557-58

Stasera non ci sono.
A domani!

martedì 5 maggio 2015

Nelle tue braccia di Miklòs Radnóti

Gari Melchers-The Bride
Nelle tue braccia mi cullo silenziosamente
Tra le mie braccia ti culli silenziosamente
Tra le tue braccia sono bambino silenzioso
Tra le mie braccia sei bambina
Ti ascolto
Con le tue braccia m'abbracci se ho paura
Con le mie braccia ti abbraccio e non ho paura
Tra le tue braccia non mi spaventa neanche la grande morte
Silenziosa
Tra le tue braccia cadrò come in sogno nella morte.
20 aprile 1941
*
Miklòs nacque il 5 maggio 1909 e fu assassinato il 9  novembre del 1944

lunedì 4 maggio 2015

Il signore intoccabile e La signora non gelosa di Vivian Lamarque

At night, 1894-1897 Achille Casanova
Nei sogni baciabilissimo, intoccabile come un filo scoper-
  to nella realtà, era quel signore.
Allora come fare?
Bastava confondere un poco sogno e realtà, cancellare con
   una bianca gomma l'inutile linea di confine:
***
Una signora che stava diventando gelosa non lo diventò.
Nemmeno un po'?
Sì, un po' si ma pochissimo, come un solletico al contrario
   che invece di far ridere manca poco a piangere.
*
Il signore d'oro

domenica 3 maggio 2015

Il marciapiede di Margaret Atwood

Moonlight Sonata, 1889–92, Ralph Albert Blakelock
Ci teniamo per mano lungo
una vecchia strada, stavolta presso il lago, e ridiamo
anche di qualche scherzo
fatto e scordato, e c'è
il sole o piove, di pranzo in pranzo,
di cena in cena. Si potrebbe vederlo
come una cosa dopo l'altra. Dove
andiamo? In nessun
luogo, sembra; sebbene andiamo
dove va infine l'amore,
a fondo. Ma non
ancora, per ora abbiamo
un corpo, sebbene le piante
vadano a fuoco, ardano, disperse
in un soffio, si fanno cenere, tutto
continua a bruciare e anche noi
bruceremo, anche il lago
ora è acceso, è sera e il marciapiede
s'inonda di luce blu, vi si vede
attraverso, camminiamo
sull'acqua un attimo
prima che la fede crolli e
anche noi ci lasciamo. E' tutto
più chiaro poco prima, ed
è poco prima sempre.

sabato 2 maggio 2015

Dolce sorriso di Paolo Silenziario

A Stitch is Free, John William Godward
Dolce sorriso ha Laide, o amici,
ma dolci ha pure le lacrime,
che versa con moto lieve di ciglia.
Ieri, sulla mia spalla celato il viso,
piangeva: a lungo, senza motivo.
La baciavo, e come da fonte viva
la dolce rugiada cadeva
sulle nostre labbra confuse.
"Che son queste lacrime?" le chiesi.
"Temo che tu m'abbandoni" mi disse;
"io vi so tutti spergiuri".

venerdì 1 maggio 2015

Poesia Carnale 4 di Jannis Ritsos

Sir William Russell Flint
Le poesie che ho vissuto tacendo sul tuo corpo
mi chiederanno la loro voce un giorno, quando andrai.
Ma io non avrò più voce per ridirle allora. Perché tu eri abi
   tuata
a camminare scalza per le stanze, e poi ti rannicchiavi sul 
   letto,
gomitolo di piume, seta e fiamma selvaggia. Incrociavi le 
   mani
sui ginocchi, mettendo in mostra provocante
i piedi rosa impolverati. Devi ricordarmi così - dicevi;
ricordarmi così coi piedi sporchi; coi capelli
che mi coprono gli occhi - perché ti vedo più profonda
mente così. Dunque,
come potrò più avere voce. La Poesia non ha mai cammi
   nato così
sotto i bianchissimi meli in fiore di nessun paradiso.
***
Ritsos è nato il 1° maggio del 1909