Emile Vernon |
(oh dolci, oh tenere vite!)
lungo le piagge melmose
le rose sono sfiorite.
Or che m’importa se altrove
abbondi il frutto alla vite?
Se rida il cielo? Qua piove:
le rose sono sfiorite.
L’amaro colchico nasce
sulle squallenti marcite,
dove più greggia non pasce:
le rose sono sfiorite.
Come più addentro ora sente
il cor le antiche ferite!
Povero core fidente!...
Le rose sono sfiorite.
Perchè ricordare invano
il tempo sereno e mite?
Quel caro tempo è lontano....
Le rose sono sfiorite.
Hanno comune la sorte
tutte le cose finite:
appena nate son morte!...
Le rose sono sfiorite.
O anime dolorose,
o anime sbigottite,
che giova il pianto? Le rose,
le rose sono sfiorite.
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LE RIME DELLA SELVA
4 commenti:
Madamina con la tazzina, come sei bellina!
"Le rose sono sfiorite" ripetuto a fine strofa mi ricorda "Disse il corvo: ". O almeno, ha la cadenza di un rintocco a morto. Efficace, mi è sembrato.
Evvabbè, Graf, poi rifioriscono sai...tranquillo. Sti decadenti!!!
:) Quel che si dice vedere il bicchiere mezzo pieno!
Rispondendo a Francesca: certo, si muore a volontà e a volontà si nasce: ciò che conta è vivere in modo completo la coscienza dell' ineluttabilità della morte.
Franco
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