Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 4 ottobre 2013

Per Val d'Arno di Giosuè Carducci

Franco Gentilini
Né vi riveggo mai, toscani colli,
Colli toscani ove il mio canto nacque
Sotto i limpidi soli e tra le molli
Ombre de’ lauri a’ mormorii de l’acque,

Che dal lago del cor non mi rampolli
Il pianto. Ogni memoria altra si tacque
Da quando in te, che piú ridi e t’estolli,
Colle funesto, il fratel mio si giacque.

Oh che dolce sperar già ne sostenne!
Come da quella età che non rinverde
Volammo a l’avvenir con franche penne!

Tra ignavi studi il tempo or mi si perde
Nel dispetto e l’oblio, ma lui ventenne
Copre la negra terra e l’erba verde.
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LEVIA GRAVIA

3 commenti:

Rose ha detto...

E qui Giosuè si è commosso davvero, vinto dalle memorie e dai luoghi della sua vita.

Che viale luminoso c'è oggi! Grazie a Franco Gentilini che l'ha dipinto e a Francesca che ci ha permesso di camminarvi.

Buon sabato... un altro? La settimana è quasi conclusa e il tempo è scappato! Aiuto! :)

Francesca Vicedomini ha detto...

Aspettando i 4 o 5 giorni di pioggia promessi...buon w.e.

Rose ha detto...

Promessa mantenuta: non ha mai smesso di piovere! :O