Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

lunedì 3 marzo 2014

Addio per un viaggio di Alfonso Gatto

Paolo Vetri*Ritratto di fanciulla
Ed il vento svogliato più del marzo
fastoso che l'annuncia, tra le nubi
grondanti a strappi d'acqua nello sfarzo
del sole, basta un nulla che mi turbi

nel tuo passare ad altra vita quale
t'annuncia il passo e l'esitante grazia,
perch'io ne avverta il crollo. Per le scale
che salgono nel cielo, dove spazia

l'argento di Venezia scende il cupo
beccheggio della nave, la risacca
scempia s'ingorga dentro il suo dirupo.
Se ne slarga da te quel che si stacca

d'ogni dolore che più resta solo
più s'annuncia alla luce della terra:
forse, nel segno, l'improvviso volo
del colombo spaurito che s'afferra

alla ringhiera e ne rifugge e torna
con gli artigli rattratti al davanzale.
Gli occhi in allarme, il vento che frastorna
il rabbuffo spiumato, scende sale

la spossata vertigine, la stizza
dell'orgoglio deluso e deludente.
Dietro la rete a stràscico che guizza
d'abbrivi questo cànapo del niente.
***********
POESIE D'AMORE

2 commenti:

Rose ha detto...

Sì che si avverte la delusione. :(

Buon marte, il primo di marzo!

Francesca Vicedomini ha detto...

e buon fine di Carnevale a chi l'ha vissuto!