Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 19 marzo 2014

Elegia di Alfonso Gatto

Achille Funi
Padre vinto nel sonno
oscuro e lontano,
il bambino ti sveglia con la mano.
Ancora nato nel tuo sogno chiede
ricordo dell'età che ti correva
giovane agli occhi,
mesto al sollievo della sua sembianza
non vuole che tu creda
la morte buia nell'eternità.
Era così soave il cielo intorno,
a respiro e a cadenza della sera
tu mi portavi in braccio al sonno
fresco di primavera.
Forse è questo la morte, un ricordare
l'ultima voce che ci spense il giorno.
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POESIE 1929-1941

1 commento:

Rose ha detto...

Bella come il signore elegante. In particolare gli ultimi due endecasillabi.

Buon soba!