Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 26 marzo 2014

Ride su di me la primavera e Falsa primavera di Sandro Penna

George Tooker
Ride su me la primavera. Tornano 
le rondini, si sa. Volano via 
via le parole degli amici stolti.

Ritornano per me ora le antiche
parole dell'amore. In te fanciullo 
splendono. Giuocano nei tuoi passi 
incerti. Ma certa in me cammina
solitaria e tranquilla la felicità.
******
Placidi gatti, amanti
(sul prato l'ora è ferma)
di vetri luccicanti.

Goffamente beati,
da odore di caserma
si spogliano i soldati.

Ma effimero è alle cave
ansie il sole che ami.
Al vespro aspro, è grave
il cielo ai secchi rami.

3 commenti:

Rose ha detto...

Quindi la felicità esiste anche senza le parole d'amore (?).

I gatti poi sulla primavera sanno tutto, di quella vera edi quella falsa. Sandro Penna deve aver ciesto a loro quale fosse delle due. :)

Buon soba!

Francesca Vicedomini ha detto...

Trovare dei gatti in una poesia la rende più bella chissà perchè???

Rose ha detto...

Perché i gatti sono molto, molto belli!