Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 20 aprile 2007

Io ti sognai una sera di Pablo Neruda

Io ti sognai una sera...
Donna, fatta di tutte le mie finzioni riunite,

hai vibrato nei miei nervi come una maestà,
piangendo nei sentieri dell'illusione perduta
ho sentito il contatto della tua ignota beltà.
Avvizziti i miei sogni e le mie folli chimere
ti ho forgiata a pezzi celesti e carnali,
come una resurrezione, come una primavera
nella selva di tanti stupidi ideali...
Ho sognato la tua carne divina e profumata,
in mezzo a un morboso torturare del mio essere;
e anche se imprecisa,
so come sei,
amata, finzione fatta maestà in carne di donna...
Io ti cerco negli occhi di tutte le donne,
ti cerco però mai ho potuto incontrarti,
e c'è nel disincanto,
l'incanto che sei o che sarai più bella di una donna volgare.
Ti sentiranno i miei sogni eternamente mia,
spuntare dalla bruma di tutte le mie tristezze,
come germinatrice di rare allegrie che ravviveran la fiamma della tua ignota bellezza.
Pablo Neruda
il dipinto è di Tissot

1 commento:

Anonimo ha detto...

Zi , secondo me questo era più di Dio ... per chi ci crede ovviamente . Beso

Gronde