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| Vittorio Corcos*Sogni | 
Certo, tu dici che 
mi ami, e che il mio amore 
per te t'impedisce di 
amarci, per- 
ché è troppo forte, 
come troppo forte è il tuo, 
e ne trabocchi fino alle orecchie. 
Ma non capisci come sei vile, 
e come sono vile anch'io, a dir- 
ti di sì, 
tu temevi ch'io non 
ti amassi, ed io temevo 
lo stesso da te, en- 
trambi per 
paura 
Non devi lasciarmi 
solo - solo - capi-
sci? lo non 
posso restare 
solo - 
finché parlavo da solo
e avevo l'in- 
sonnia - 
andava bene. 
Quando ho avuto 
le crisi di pianto, 
tu lo sai,
Ma quando hanno co- 
minciato a venire 
le prime allucinazioni, 
allora tu lo sai ti ho 
detto: 
Per questo,
scrivo di te. 
Non ucciderlo ti prego. 
(Come io non uc- 
cido mia madre). 
Il fatto è quello 
che sei diventata 
te.
Ti dico
E' finito. 
Non c'è nulla. 
è finito. 
Non c'è più.
Tu lo sai:
non avevi vergogna di 
lui, 
avevi vergogna di 
te. 
Ti ho penetrata così 
profondamente, 
come non ho mai fatto 
con nessuno. 
Guardami: 
io sono Dio.
Tu lo sai che io sono Dio, 
e perché vuoi lasciare 
un dio, 
hai paura di un dio
non sai che bisogna avere 
timor di Dio? - 
Non è male avere un Dio 
che ti intimorisce 
o è male? 
Per questo avevi Paura 
di me? 
Guarda che io sono un Dio 
buono 
non hai paura di me? 
non ho mai abusato dei miei poteri. 
Non ho mai usato i miei poteri. 
Li scialacquavo così, 
aspettando. 
Sì, ti aspettavo, 
aspettavo una persona dannata, 
per poter 
scappare insieme... 
Essere Dio significa scappare, 
avere la forza esatta la com- 
prensione 
per 
scappare, 
ma per farlo bisogna 
passarci den- 
tro, 
ed io aspettavo una persona 
che avesse male come me, 
per scappare insieme. 
Ora capisci perché non bisogna lasciare un dio 
solo? 
Eravamo pieni di 
pianto. tremavamo
come foglie, quan- 
do ci siamo spoglia- 
ti nudi, e ci siamo
visti, ma perché te- 
mere 
la nostra vista, 
la nostra belissi- 
ma vista, 
temere di rico- 
no- 
Nessuno di noi due sapeva 
tutto questo. Eravamo 
impreparati. 
diciamo che non ci cono- 
scevamo, 
eravamo due persone così, 
che si in- 
contrano. 
Senza sapere si possono fare 
errori 
mostruosi, scassare vecchi mobili, rompere 
pignatte, vecchi catini di porcellana, 
cose vecchie, 
rompere cose vecchie, 
che errore mostruoso! 
Per poi fuggire, 
stupidamente. 
Come ladri ed assas- 
sini. Incespicando. Rompere 
cose vecchie. 
Scappare diciamo attraverso cancelli 
di cimiteri, rompere cancelli 
di cimiteri 
appunto. 
ma quando i morti sono scappati 
dai cimiteri, 
noi, 
come l'apprendista stregone, 
abbiamo detto: ...
+corcos+BORDINI.jpg)
2 commenti:
Ti chiedo scusa Araba fenice....
non ti preoccupare cara Francesca.. l'importante è che tu alterna anche Neruda (come spesso fai) nelle tue poesie quotidiane! allora bordini può anche essere perdonato.. ;-)
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