Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 5 settembre 2007

Sondaggio N.1 di Carlo Bordini

Vittorio Corcos*Sogni
SONDAGGIO 1
Certo, tu dici che
mi ami, e che il mio amore
per te t'impedisce di
amarci, per-
ché è troppo forte,
come troppo forte è il tuo,
e ne trabocchi fino alle orecchie.
Ma non capisci come sei vile,
e come sono vile anch'io, a dir-
ti di sì,
tu temevi ch'io non
ti amassi, ed io temevo
lo stesso da te, en-
trambi per
paura
Non devi lasciarmi
solo - solo - capi-
sci? lo non
posso restare
solo -
finché parlavo da solo
e avevo l'in-
sonnia -
andava bene.
Quando ho avuto
le crisi di pianto,
tu lo sai,
Ma quando hanno co-
minciato a venire
le prime allucinazioni,
allora tu lo sai ti ho
detto:
Per questo,
scrivo di te.
Non ucciderlo ti prego.
(Come io non uc-
cido mia madre).
Il fatto è quello
che sei diventata
te.
Ti dico
E' finito.
Non c'è nulla.
è finito.
Non c'è più.
Tu lo sai:
non avevi vergogna di
lui,
avevi vergogna di
te.
Ti ho penetrata così
profondamente,
come non ho mai fatto
con nessuno.
Guardami:
io sono Dio.
Tu lo sai che io sono Dio,
e perché vuoi lasciare
un dio,
hai paura di un dio
non sai che bisogna avere
timor di Dio? -
Non è male avere un Dio
che ti intimorisce
o è male?
Per questo avevi Paura
di me?
Guarda che io sono un Dio
buono
non hai paura di me?
non ho mai abusato dei miei poteri.
Non ho mai usato i miei poteri.
Li scialacquavo così,
aspettando.
Sì, ti aspettavo,
aspettavo una persona dannata,
per poter
scappare insieme...
Essere Dio significa scappare,
avere la forza esatta la com-
prensione
per
scappare,
ma per farlo bisogna
passarci den-
tro,
ed io aspettavo una persona
che avesse male come me,
per scappare insieme.
Ora capisci perché non bisogna lasciare un dio
solo?
Eravamo pieni di
pianto. tremavamo
come foglie, quan-
do ci siamo spoglia-
ti nudi, e ci siamo
visti, ma perché te-
mere
la nostra vista,
la nostra belissi-
ma vista,
temere di rico-
no-
Nessuno di noi due sapeva
tutto questo. Eravamo
impreparati.
diciamo che non ci cono-
scevamo,
eravamo due persone così,
che si in-
contrano.
Senza sapere si possono fare
errori
mostruosi, scassare vecchi mobili, rompere
pignatte, vecchi catini di porcellana,
cose vecchie,
rompere cose vecchie,
che errore mostruoso!
Per poi fuggire,
stupidamente.
Come ladri ed assas-
sini. Incespicando. Rompere
cose vecchie.
Scappare diciamo attraverso cancelli
di cimiteri, rompere cancelli
di cimiteri
appunto.
ma quando i morti sono scappati
dai cimiteri,
noi,
come l'apprendista stregone,
abbiamo detto: ...

2 commenti:

Francesca Vicedomini ha detto...

Ti chiedo scusa Araba fenice....

Anonimo ha detto...

non ti preoccupare cara Francesca.. l'importante è che tu alterna anche Neruda (come spesso fai) nelle tue poesie quotidiane! allora bordini può anche essere perdonato.. ;-)