Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 16 giugno 2010

Silenzio di Rainer Maria Rilke

Camarasa Lo senti amore ?... Le mani sollevo
ed è nell'aria (lo senti?) un fruscìo.
Entro la solitudine, perviene
come un suono ogni gesto
alle cose che origliano mute.
Lo senti, amore?... Le palpebre inclino
e ti raggiunge un novello fruscìo.
Lo senti, amore?... Ridesto, le schiudo...
Dimmi, perché non ti veggo, amor mio?
D'ogni più lieve mio gesto, rimane
come un'impronta tenace, che appare
nel serico silenzio.
Ogni più labile moto s'incide
entro il velario disteso dell'etere,
imperituro.
Co'l mio respiro, in un ritmo, le stelle,
via per il cielo salendo scendendo,
muovono in danza.
Alle mie labbra l'olezzo dei fiori
giunge qual filtro che immemore bevo,
e riconosco tralucer, per l'ombra,
d'angeli ignoti un lontano accennare.
Questo, e non altro, sognando ripenso ...
Più non mi avveggo, Diletta, di te.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

IL Silenzio e' solo per chi sa ascoltare. Per chi non può tacere...
E' il luogo privilegiato dell'amore
Veronica

Francesca Vicedomini ha detto...

Grazie Veronica, un gran bel commento!