Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 25 marzo 2014

Svanito è il gelo di Iginio Ugo Tarchetti

Albert Wenzell*Flora
Svanito è il gelo; il tiepido
raggio del sole a vita
ridesta la già squallida
natura inaridita,
torna a fiorir la primula
che non olezza; al prato
riede a garrir la rondine,
torna alle zolle il grato
profumo delle mammole,
tutto gareggia a riedere,
ma tu non torni piú,
mia bella gioventú!

Lungo il deserto margine
cresce il narciso e il loto,
torna a inverdirsi il salice
sul margine remoto,
ne’ vorticosi e rapidi
voli, ove amor la sprona,
riede a cantar l’allodola
la sua natia canzona;
torna alla siepe il candido
fior dello spino a schiudersi,
ma tu non torni piú,
mia bella gioventú!

Mia gioventú!  bellissimo
fior della vita! oh! quanto
il tuo svanir sí celere
ne’ miei dolori ho pianto!
Ma senza un dí festevole,
senza un felice affetto
passasti, e ti ha la gelida
sorte a svanir costretto.
Dimmi o ruscel che mormori
si dolcemente, a piangere
forse m’inviti tu,
l’afflitta gioventú?

Esulta: oh! non m’illudere,
dolce speranza; in seno
de’ freddi anni che sorgono
vivrò felice almeno?
Ma questo cuor sí tenero
avranno i dí domato?
Forse gli affetti struggere
alla canizie è dato?
Ah no! pel lungo tramite,
ch’ho della vita a correre
nel cor non morrai tu,
perenne gioventú!
***
DISJECTA - 1879

2 commenti:

Rose ha detto...

Ohhh! Che omino arzilotto! Mi piace! :)

Omaggi a Flora.

Un buon martedì a Ms Francesca e ai passanti del blog.

Francesca Vicedomini ha detto...

Iginio scapigliato simpatico...