Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 9 ottobre 2013

Di ottobre di Cenne da la Chitarra

Tintoretto*1570
D’ottobre vi conseglio senza fallo
che ne la Falterona dimorate,
e de le frutta, che vi so', mangiate
a riglie grand’, e non vi canti gallo.

Chiare vi son l’acque come cristallo;
or bevete, figliuoli, e restorate;
uccellar bono v’è a’ varchi, en veritate,
ché farete nel collo nervo e callo,

in quell’aire ,che dè sottile e fina:
ben stanno en Pisa più chiari i pisani,
e ’l genovese lungo la marina.

Prendere ’l mi’ consegl’i non siate vani:
arosto vi darò mésto con strina,
che ’l sentiranno i piedi con le mani.

3 commenti:

Rose ha detto...

O mamma... da quanto ho capito vuol dare fuoco alle mani e ai piedi di qualcuno... è così? :S

Spiovazzatina, ma tanto ci siamo abituati!

Buon soba!

Francesca Vicedomini ha detto...

E ma lè bellina la donnina del Tintoretto eh?

Rose ha detto...

Bellina sì! Ma Cenne rimane un dispettoso!