Lucien Levy Dhurmer |
non è certo un passatempo estivo.
Penserete che io sia matto da legare
quando vi dirò che i gatti devono avere ben tre diversi nomi.
Primo fra tutti c'è il nome che la famiglia usa tutti i giorni,
come Peter, Augustus, Alonzo o James.
O come Victor o Jonathan, George o Bill Bailey.
Sono tutti nomi appropriati.
Ci sono nomi più strani, se ritieni che suonino più dolci,
sia per i gatti che per le gatte,
come Plato, Admetus, Electra, Demeter,
ma sono ancora nomi pratici per tutti i giorni.
Ma vi dico che un gatto necessita di un nome particolare,
un nome tutto suo e ben più degno,
altrimenti come potrebbe andarsene in giro con la coda ben dritta,
o tener distesi i baffi o essere orgoglioso di sè stesso?
Di questo tipo di nomi vi darò un esempio,
come Munkustrap, Quazo o Coricopat,
come Bombalurina oppur Jellylorum,
nomi che non appartengono mai a più di un solo gatto.
Ma più su ed oltre c'è ancora un nome rimasto,
e questo è il nome che non indovinerete.
Il nome che nessuna umana ricerca scoprirà,
ma che il gatto conosce e non confesserà.
Quando notate un gatto in profonda meditazione,
la ragione, vi dico, è sempre la stessa:
la sua mente è impegnata in una rapita contemplazione
del pensiero del pensiero del pensiero del suo nome.
Il suo gioioso, profondo, inscrutabile proprio nome.
3 commenti:
Incantevole! Che deliziosa fantasia, Eliot... ma poi siamo sicuri che di fantasia si tratti? ;)
Un abbraccio e una buona notte prericicciosa!
Chissà come si chiamava il gatto di Eliot?
Bombalurina? XD
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