Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 19 febbraio 2009

Il lampo di Giovanni Pascoli

J.Singer SargentE cielo e terra si mostrò qual era:
la terra ansante, livida, in sussulto;
il cielo ingombro, tragico, disfatto:
bianca bianca nel tacito tumulto
una casa apparì sparì d'un tratto;
come un occhio, che, largo,
esterrefatto,
s'aprì si chiuse, nella notte nera.

2 commenti:

Davide Nebuloni ha detto...

E non ci fu muro ne quantomai barriera:
il muro forte, cupo, un sol culto;
il vetro spento, silente, eppure intatto:
quatto quatto in quell’aere d’indulto
un uomo gridò, sospirò all’irreale impatto;
come un vessillo, che, fluido, sopraffatto,
s’agitò si ricompose ad un urlo di bufera.

Francesca Vicedomini ha detto...

Bei versi davvero.