Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 1 giugno 2010

Preghiera al sole di Pablo Neruda

Dewing/Brittany Morgan Padre Viracocha,
tu che dici:
“E giorno sia”;
tu che dici:
“Che albeggi e vi sia luce”;
fa’ che in pace e libero
tuo figlio il Giorno
inceda,
affinché l’uomo,
tua creatura, sia
illuminato.
Padre Viracocha,
così come il re del giorno
splende in pace e libero,
anche la Luna,
posta da te nella notte,
illumini. Non abbia
alcun male, alcun dolore.
Donale
pace e libertà.

3 commenti:

Paola ha detto...

Che luce c'è nell'immagine che hai postato su questa bella poesia di Neruda.. se mai riuscissi a dipingere qualcosa del genere, sarei felicissima!
Cara Francesca, il tuo commento da Pallina mi ha fatto tanto piacere: abbiamo sempre tanta paura per Pallina quando si mette in finestra. Anche ora, mentre ti scrivo, lei è alla finestra, con le zampine fuori e muove la sua testolina in tutte le direzioni... le piace tanto stare là! per fortuna che Giulietta non si è fatta troppo male; in effetti loro sanno come cadere, ma ...non si sa mai!
Bene, invio una carezza alla tua Giulietta con tanti ronfini di Pallina! un abbraccio con affetto a te, a presto.
P.S. quella pianta di camele nella tua foto, è spettacolare!

Francesca Vicedomini ha detto...

Grazie Paola, il tuo blog è sempre un bagno di piacere per me! Un bacio.

Anonimo ha detto...

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