Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

sabato 26 giugno 2010

Rosa purpurea di Hermann Hesse

Julia/Gerhartz
Ti avevo cantato una canzone.
Tu tacevi. La tua destra tendeva
con dita stanche una grande,
rossa, matura rosa purpurea.
E sopra di noi con estraneo fulgore
si alzò la mite notte d'estate,
aperta nel suo meraviglioso splendore,
la prima notte che noi godemmo.
Salì e piegò il braccio oscuro
intorno a noi ed era così calma e calda.
E dal tuo grembo silenziosa scrollasti
i petali di una rosa purpurea.

2 commenti:

viola ha detto...

Veramente bello il tuo blog, ogni giorno mi leggo una poesia e ammiro un dipinto, proprio ciò che mi piace
viola

Francesca Vicedomini ha detto...

Gentilissima Viola, domani metterò la Tua poesia....