Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

sabato 24 luglio 2010

Canzonetta all'amata di Sergio Corazzini

Conviene che tu muoia,
dolcezza, oggi, per me.
Vele di barche in mare!
Non dovevo lasciare
che, pur se triste, il sole
bagnasse il limitare!
Conviene che tu muoia,
dolcezza, oggi, per me.
Forse mi allontanai
troppo, ché, certo, mai
tanto mi piacque andare
solo, con la mia bella
rete nuova e una stella
per guida frà rosai.
Conviene che tu muoia,
dolcezza, oggi, per me.
Erano così chiare
le acque! Dolce pescare
se la rete sia nuova!
Quanti nidi contai
di stelle e quante mai
vele di barche in mare?
Conviene che tu muoia,
dolcezza, oggi, per me.
Quale gioia tentò
la porta, s'inoltrò
cauta e infantilmente
rise nell'obliata
casa e fiorì la grata
di viole? Non so.
Conviene che tu muoia,
dolcezza, oggi, per me.
Felicità mi spiace,
felicità è loquace
come un bimbo; l'ho a noia!
La mia rete ha ceduto,
la mia stella ha perduto
il fedele seguace.
Conviene che tu muoia,
dolcezza, oggi, per me.
Vele di barche in mare.
Chi attendi al limitare?
Regina delle lagrime
e de' dolci martiri,
non anche tu sospiri
chi deve ritornare?
Sì, conviene che muoia,
dolcezza, tu, per me.
(Piccolo libro inutile)

3 commenti:

Rose ha detto...

"Felicità mi spiace,
felicità è loquace
come un bimbo; l'ho a noia!".

Che sia fastidiosa, a volte, la felicità?
Non ci avevo mai pensato.

Francesca Vicedomini ha detto...

...e fa paura...

Anonimo ha detto...

paura la felicita? io penso che chi rifugge dalla felicità abbia bisogno della neuro ( c'è uno tizio che ho conosciuto a cui lo consiglierei)
VERONICA de GREGORIO