Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 20 settembre 2012

Sonetto di Samuel Taylor Coleridge

Leonardo Da Vinci*Madonna del melograno
SONETTO
Composto in viaggio verso casa:
l'autore avendo avuto notizia della nascita di un figlio.
20 sett. 1796

                           *
Spesso nel mio cervello passa la sensazione strana
Che, per la durata del momento, fa sembrare
Il presente somigliante ad un passato sconosciuto.
Turbato da tali fantasie, perplesso l'animo
Svegliato nel suo sonno: e certi dicono
Che vivevamo già prima di possedere il corpo.
O mio dolce bimbo! Quando la soglia raggiungo,
Se sguardi tristi dovessero dirmi che sei morto
(Come talvolta, per troppa speranza, temo),
Penso che dovrei lottare per convincermi
Che tu fosti uno spirito, a questo mondo più basso
Condannato per qualche colpa veniale da scontare:
Strillasti come un bimno; quindi ad incontrare
Il perdono del cielo, sùbito tornasti:
E noi qui a piangere sulla tua piccola bara!
**************
SONNET
Composed on a journey homeward;
the author having received intelligence of the birth of a son,
sept. 20, 1796
                            *
Oft o'er my brain does that strange fancy roll
Which makes the present (while the flash dost last)
Seem, a mere semblance of some unknown past,
Mixed with such feelings, as perplex the soul
Self-questioned in her sleep; and some have said
We liv'd, ere yet this robe of flesh we wore.
O my sweet baby! when I reach my door,
If heavy looks should tell me, thou art dead,
(As sometimes, through excess of hope, I fear)
I think that I should struggle to believe
Thou wert a spirit, to this nether sphere
Sentenc'd for some more venial crime to grieve;
Did'st scream, then spring to meet Heaven's quick reprieve,
While we wept idly o'er thy little bier.

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