Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

lunedì 17 giugno 2013

All'ombra di mill'arbori fronzuti di Giovanni Boccaccio

Pisanello*Ritratto di una principessa d'Este
All'ombra di mill'arbori fronzuti,
in abito leggiadro e gentilesco,
con gli occhi vaghi e col cianciar donnesco
lacci tendea, da lei prima tessuti
de' suoi biondi capei crespi e soluti
al vento lieve, in prato verde e fresco,
una angiolella; a' quai giungeva vesco
tenace Amor, e ami aspri e acuti.
Da' quai, chi v'incappava lei mirando,
invan tentava poi lo svilupparsi,
tant'era l'artificio che i teneva.
E io lo so, che me di me fidando
più che 'l dovere, infra e lacciuoli sparsi
fui preso da virtù ch'io non vedeva.
(Rime)

2 commenti:

Rose ha detto...

E Giovanni fu preso dal lacciolo! Ma forse non gli dispiacque troppo.

La Principessa D'Este è elegante e variopinta, ma che testona grossa! :S

Un caldo da svenire.

Buon martì.

Francesca Vicedomini ha detto...

Forse era idrocefala, ma all'epoca non ci facevano caso...