Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 25 giugno 2013

Estate di Esiodo

John William Godward*The sweet siesta of a summer day
Quando il cardo è in fiore, e la monotona cicala
persa nel fogliame spande il suo poema scabro,
denso, dalle ali, nei giorni dell'estate sonnolenta,
allora le capre sono in carne ed è perfetto il vino,
sensualissime le donne, i maschi senza forza
perchè la canicola ti secca muscoli e cervello,
la pelle inaridita dalla vampa. Che bellezza, allora,
l'ombra di una grotta, vino delle isole,
una focaccia con la panna, latte di libera capretta,
carne nostrana di vitella non coperta,
d'agnello appena nato, e bere vino acceso luccicante,
seduti in ombra, il cuore soddisfatto del mangiare,
la faccia esposta al venticello vivo.
E bere da una fonte chiara, azzurra, sempre fresca
tre porzioni d'acqua, la quarta di vinello!
*****
Opere e giorni, vv. 582-596

2 commenti:

Francesca Vicedomini ha detto...

Il menù è da brivido!!!

Rose ha detto...

Ma poteva permetterselo perché a quesi tempi non si facevano le analisi del sangue e il colesterolo cattivo passava inosservato! ;)


Buona canicola: a tutti una grotta e qualcosa da bere!