Georges Pierre Seurat |
Muore un estenuato hallalì.
Pure, spiritose canzoni
Volteggiano tra l'uva spina.
Che rida nelle vene il nostro sangue,
Ecco di sè fare intrico le vigne:
Leggiadro cielo come un angelo.
Si toccano l'onda e l'azzurro.
Esco. Se mi penetra un raggio,
Mi lascerò cadere sopra il muschio.
Aver pazienza o provar tedio
E' semplice, troppo. Via via, mie pene.
Voglio che l'estate drammatica
Al carro suo mi avvinca di fortuna.
Che molto per tuo tramite, Natura,
- Oh, meno solo e annichilito! - muoia.
Al contrario i Pastori, è strano,
Muoiono pressapoco per il mondo.
M'usino pure le stagioni.
A te, Natura, m'abbandono;
Con la mia fame e con la sete tutta.
Tu dammi, ti prego, acqua e nutrimento.
Niente di niente ormai m'illude;
Voglio che l'estate drammatica
Al carro suo mi avvinca di fortuna.
Che molto per tuo tramite, Natura,
- Oh, meno solo e annichilito! - muoia.
Al contrario i Pastori, è strano,
Muoiono pressapoco per il mondo.
M'usino pure le stagioni.
A te, Natura, m'abbandono;
Con la mia fame e con la sete tutta.
Tu dammi, ti prego, acqua e nutrimento.
Niente di niente ormai m'illude;
Ridere al sole è un pò ridere ai tuoi,
Ed io non voglio più ridere a nulla;
Dunque, libera sia questa sventura.
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Bannières de mai
Aux branches claires des tilleuls
Meurt un maladif hallali.
Mais des chansons spirituelles
Voltigent parmi les groseilles.
Que notre sang rie en nos veines,
Voici s'enchevêtrer les vignes.
Le ciel est joli comme un ange.
L'azur et l'onde communient.
Je sors. Si un rayon me blesse
Je succomberai sur la mousse.
Qu'on patiente et qu'on s'ennuie
C'est trop simple. Fi de mes peines.
je veux que l'été dramatique
Me lie à son char de fortunes
Que par toi beaucoup, ô Nature,
- Ah moins seul et moins nul ! - je meure.
Au lieu que les Bergers, c'est drôle,
Meurent à peu près par le monde.
Je veux bien que les saisons m'usent.
A toi, Nature, je me rends ;
Et ma faim et toute ma soif.
Et, s'il te plaît, nourris, abreuve.
Rien de rien ne m'illusionne ;
C'est rire aux parents, qu'au soleil,
Mais moi je ne veux rire à rien;
Et libre soit cette infortune.
2 commenti:
Ah Rimbaud Rimbaud... merci, garçon.
La signora della Grande Jatte col cuscinetto sul sedere mi fa sempre sorridere.
Grazie della giornata francese.
Buona settimana! Il riciccio è cominciato, ma certi sei anni me lo hanno reso più vivibile. ;)
e W la France, W il cinema francese, W gli attori e i registi francesi...basta così, mi sono sfogata!!!
(E' un perseguitato, lo sanno tutti...)
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