Ignacio Zuloaga Y Zabaleta |
nelle notti di maggio
l'usignolo incantar giardini e selve
con la voce sospesa a un fil di luna;
e della sua dolcezza
lucida e disperata abbrividire
sentirò l'ombra, ed il mio cuor nell'ombra.
Ma la tua voce
che mi giungeva qualche volta a sera
dietro la porta d'una buia stanza
nella casa dormente in mezzo ai pini,
e penetrava in me con la segreta
musica d'un gorgheggio
d'usignolo, sorella, io non l'udrò
mai più.
(IL DONO, volume in memoria di Delia Notari, amica della poetessa)
2 commenti:
È immediata, commuove subito.
Domenica di sole, pare, ma anche di tosse e raffredore... devo riguardarmi se voglio ricicciare lunedì.
Tanti usignoli e tante voci care a tutti.
Forza forza...aspetto il riciccio....
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