The Quartet. 1868. Albert Joseph Moore |
in agguato, pensai di farti avere,
in qualche modo, i carmi di Callìmaco,
per renderti benevolo con me
e sfuggire i tuoi dardi fastidiosi.
Vedo ora che lo sforzo è stato vano,
Gellio, e delusa così ogni preghiera.
Ma i tuoi dardi li svio col mio mantello,
i miei, t'inchioderanno alle tue colpe.
***
Sæpe tibi studioso animo venante requirens
carmina uti possem mittere Battiadæ,
qui te lenirem nobis, neu conarere
tela infesta (meum)mittere in usque caput,
hunc video mihi nunc frustra sumptum esse laborem,
Gelli, nec nostras hic valuisse preces.
contra nos tela ista tua evitamus amictu
at fixus nostris tu dabi' supplicium.
4 commenti:
Secoli che s'intrecciano, violini e viole su tuniche d'epoca classica, peccato non sentirne l'audio.
Mi chiedo cosa ispiri francesca a sceglier la poesia del giorno, ad esempio questa, un tentativo andato a male di rabbonire qualche personcina antipatica, chissà.. :)
Molto più semplice Juliet...e meno cervellotico...guardo la libreria e il primo libro di poesie che mi dice...prendimi oggi tocca a me...stammi bene cara, tu e il vecchio gattone...
Chi si cerca si trova, e quel che qui ne esce fuori ci piace assai :)
Il gattone sta benone, spero anche tu e il nuovo Ezio, è un orfanello di strada?
sì...trovato in mezzo a rifiuti edili...ora però si è rivelato un norvegese...non so se puro ma molto somigliante...metterò la foto, di sicuro è un ruffiano...che bacia e carezza e non graffia mai.
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