Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 26 gennaio 2016

Canto CXVI di Caio Valerio Catullo

The Quartet. 1868. Albert Joseph Moore
Spesso con l'animo del cacciatore
in agguato, pensai di farti avere,
in qualche modo, i carmi di Callìmaco,
per renderti benevolo con me
e sfuggire i tuoi dardi fastidiosi.
Vedo ora che lo sforzo è stato vano,
Gellio, e delusa così ogni preghiera.
Ma i tuoi dardi li svio col mio mantello,
i miei, t'inchioderanno alle tue colpe.
***
Sæpe tibi studioso animo venante requirens 
carmina uti possem mittere Battiadæ,
qui te lenirem nobis, neu conarere 
tela infesta (meum)mittere in usque caput,
hunc video mihi nunc frustra sumptum esse laborem, 
Gelli, nec nostras hic valuisse preces.
contra nos tela ista tua evitamus amictu 
at fixus nostris tu dabi' supplicium.

4 commenti:

Juliet ha detto...

Secoli che s'intrecciano, violini e viole su tuniche d'epoca classica, peccato non sentirne l'audio.
Mi chiedo cosa ispiri francesca a sceglier la poesia del giorno, ad esempio questa, un tentativo andato a male di rabbonire qualche personcina antipatica, chissà.. :)

Francesca Vicedomini ha detto...

Molto più semplice Juliet...e meno cervellotico...guardo la libreria e il primo libro di poesie che mi dice...prendimi oggi tocca a me...stammi bene cara, tu e il vecchio gattone...

Juliet ha detto...

Chi si cerca si trova, e quel che qui ne esce fuori ci piace assai :)
Il gattone sta benone, spero anche tu e il nuovo Ezio, è un orfanello di strada?

Francesca Vicedomini ha detto...

sì...trovato in mezzo a rifiuti edili...ora però si è rivelato un norvegese...non so se puro ma molto somigliante...metterò la foto, di sicuro è un ruffiano...che bacia e carezza e non graffia mai.