Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

lunedì 23 febbraio 2009

Sopportò finchè le semplici vene di Emily Dickinson

Charles Auguste Emile Duran*1900
Sopportò finché le semplici vene
Tracciarono d'azzurro la sua mano -
Finché imploranti, intorno ai quieti occhi
I purpurei pastelli stettero.
Finché le Giunchiglie vennero e andarono
Non so dire quante,
E poi cessò di resistere -
E con i Santi si assise.
Non più la sua paziente figura
Al crepuscolo dolce da incontrare -
Non più la sua timida cuffia
Sulla strada del villaggio -
Ma corone invece, e cortigiani -
E in mezzo a tale bellezza,
Quale se non il suo schivo -
immortale volto
È quello di cui sussurriamo qui?

2 commenti:

serenella ha detto...

Amo molto la poesia, mi piace il tuo blog. Tornero' a trovarti.

Francesca Vicedomini ha detto...

Grazie Serenella.