Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 16 luglio 2010

Largo serale di Vincenzo Cardarelli

Ulpiano Checa Y Sanz
È l’ora dei crepuscoli estivi –
quando il giorno pellegrino
si ferma e cade estenuato.
Dolcezza e meraviglia di queste ore!
Qualunque volto apparisse in questa luce
sarebbe d’oro.
I riflessi di raso degli abitati sul lago.
Dolce fermezza di queste chiome
d’alberi sotto i miei occhi!
Alberi della montagna italiana.
Di paese in paese
gli orologi si cantano l’ora
percuotendosi a lungo nella valle
come tocchi d’organo gravi.
Poi più tardi nella festa notturna,
la lentezza dei suoni dura ancora....
31 agosto 1916.

2 commenti:

viola ha detto...

Ed anche io, pellegrina sui treni delle Nord, sulle metropolitante, sugli autobus, e chi più ne ha più ne metta......., a fine giornata, con questo caldo, cado più che estenuata!
Scherzo, anche questa poesia è bellissima, mi piace molto "dolcezza e meraviglia di queste ore.."
Buon fine settimana anche a te Francesca

Francesca Vicedomini ha detto...

Ciao Viola....