Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 2 luglio 2010

Viola di Giovanni Papini

Viola vestita di limpido giallo,
che festa, che amore a un tratto scoprirti
venire innanzi con grazia di ballo
di tra i ginepri e l’odore dei mirti!
La ricca estate si filtra e si dora
sopra il tuo piccolo volto rotondo;
ad ogni moto dell’iride mora
bevi nel riso la gioia del mondo.
Par che la terra rifatta stamani
più generosa, più fresca di ieri
voglia specchiarsi negli occhi silvani
tuoi, risplendenti di casti pensieri.
Al tuo venire volante s’allieta
questo mio cuore e con Dio si rimpacia,
l’arida bocca del padre poeta
torna a pregare allor quando ti bacia.
1926

3 commenti:

sapphron ha detto...

una poesia che mi riporta all'epoca delle scuole elementari! l'avevo imparata a memoria.....che ricordi teneri!

viola ha detto...

Sempre bellissimo passare nel tuo blog! grazie
viola

Francesca Vicedomini ha detto...

Grazie a voi! Un abbraccio e buon fine settimana!