Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 6 settembre 2012

Davanti al simulacro d'Ilaria del Carretto

Edward Burne Jones*Hours
Sotto tenera luna già i tuoi colli, 
lungo il Serchio fanciulle in vesti rosse
e turchine si muovono leggere.
Così al tuo dolce tempo, cara; e Sirio
perde colore, e ogni ora s'allontana,
e il gabbiano s'infuria sulle spiagge
derelitte. Gli amanti vanno lieti
nell'aria di settembre, i loro gesti
accompagnano ombre di parole
che conosci. Non hanno pietà; e tu
tenuta dalla terra, che lamenti?
Sei qui rimasta sola. Il mio sussulto
forse è il tuo, uguale d'ira e di spavento.
Remoti i morti e più ancora i vivi,
i miei compagni vili e taciturni.
(Nuove poesie)

1 commento:

Rose ha detto...

Un saluto a Francesca, uno a Ilaria con il suo cagnolino (sono ancora insieme, e non solo sul marmo)e a tutti i poeti che si sentono soli come Quasimodo.

Impegnata, ma presente con il pensiero.

Buonanotte.