Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 28 ottobre 2012

Abissi di libertà di Pierfrancesco Zen

Alexandra Tyng*Vision to Hand
Era un ottobre gelido e solare
lo spirito ingialliva
appesantito da tempo e dolore.
Dalla finestra vedo
inseguire aquiloni
cullati da un suono di sirena.
Sentimenti storditi
e discendenti come foglie sfatte
rumoreggiano al suolo.
Ammaliato mi lego allo scanno
per osservarti insieme al peccato
con distacco ma dolce tenerezza.
Sono tornato al quotidiano andare
ma rimarrò per sempre
sugli abissi di libertà assorto.
Della mancata scelta il rancore
più non avvampa il ricordo
d'una stagione d'accesi colori;
già dilegua tra i vetri appannati
mentre lo so, stai ancora aspettando
mie rinascite o altre illusioni...
...e poi come sempre dubitare.
Ottobre 1997
(Farfalle Beat 1998)

3 commenti:

Rose ha detto...

Un'altra visione di ottobre.

Sei riuscita a mangiare le castagne? Anche qui è piovuto e fa un freddo pesante: questo tempo ha guastato tante feste... :(

Mi associo al vaffa e quello lo mando nel girone della popò anche se Dante dovesse scegliere diversamente.

Anonimo ha detto...

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Francesca Vicedomini ha detto...

Ancora le castagne sono un pio desiderio, mi sono dilettata col dentista però. Buona serata ma fredda bene!