Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 14 ottobre 2012

Lo spettro di Maria Luisa Spaziani

Jack Vettriano*Rose
Il Danubio era grigio come un rimorso inutile,
vattene spettro, vattene, dicevi a un'altra bruma,
l'odio è un oppio leggero, la passeggera spuma
di un tifone per altre ragioni memorabile.
Ai piedi di re Stefano l'onda gonfia scorreva
con straccetti di neve, sfatte corolle in fuga.
VIAGGIO VIAGGIARE IL VIAGGIO. Nemmeno più una ruga
di questo vecchio mondo per noi si nascondeva.
Prigionieri di nulla trascinavamo il cuore
saldato alla caviglia per continenti e mari.
Rodano, Don, Tamigi, il Nilo, l'Equatore,
lo Stige dagli odori più persistenti e amari.
L'odio è un oppio leggero quando l'odiato è morto,
un incenso che dura a candelabri spenti
sull'altare deserto, un pipistrello sorto
dalle macerie, un fascio di grida evanescenti.
Budapest, 14 ottobre 1977

3 commenti:

Rose ha detto...

Odio per qualcuno morto. Sì, vi si trova una sfumatura speciale. Molto efficace la resa che ne offre Maria Luisa.

Una buona domenica. Domani ti penserò con affetto e partecipazione, cara Francesca.

Francesca Vicedomini ha detto...

Già pronta e copiata la poesia per domani, mi basterà fare un copia incolla...spero di riuscirci in qualche ora.
Grazie per la vicinanza!

Anonimo ha detto...

Very informative post. Thanks for taking the time to share your view with us.