Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 24 ottobre 2012

Per Giuseppe, in ottobre di Attilio Bertolucci

Maxfield Parrish
Per quali strade di campagna vai
nel sole troppo caldo d’ottobre,
la mano chiusa in sé, la luce
a metà del tuo viso, a metà l’ombra?
È il quieto pomeriggio d’un bel giorno,
il bel giorno cammina coi tuoi passi
incerti fra le foglie che di ruggine
macchiano i rustici viali dell’Emilia.
Come il passero arrossa le sue penne
e ci dice che è il mattino ancora
tu camminando assorto fai che venga
sera e accogli nella pupilla severa
di bambino i colori del tramonto.
Così per me s’apre e si chiude un giorno
d’autunno, entro vi si muove gente
di queste parti e si ferma e discorre,
o tira via, saluta, altra porta
secchi d’acqua lontana. Presto
sarà l’inverno, lasciate che fermi
la stagione che indugia su una trama paziente.

2 commenti:

Rose ha detto...

Chi sa chi era questo Giuseppe che camminava per i rustici viali dell'Emilia... magari Giuseppe Bertolucci?

Buona serata. Ciao anche agli animali del blog eai passanti autunnali.

Francesca Vicedomini ha detto...

Secondo me si tratta proprio del figlio Giuseppe (tra l'altro è mancato proprio quest'anno).
Buoni ultimi bei giorni!!!