Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 22 dicembre 2013

L'albergo di Tito Marrone

Albrecht Dürer
Naufrago nella notte di Natale
in una scialba camera d'albergo,
dinanzi alla candela
che guizza e fuma...
E, mentre si consuma
l'anima ad ascoltare il tristo vento
che schernisce sul tetto
la magra pioggia,
di là l'ostessa con la voce chioccia
litiga in un suo gergo maledetto.
Pace, ostessa! A quest'ora, nelle chiese
del mio paese,
s'inazzurra la messa di Natale,
brulicano i lumini dei presepi.
I Re Magi viaggiano
lungo le siepi,
dietro la stella di fili d'argento,
verso la capannuccia di Gesù:
brontola il vento e la neve vien giù.
Or dove mai sarà
quel piccolo pastore
che alla sua rammendata cornamusa
appendeva il mio cuore?
Dove, la stella di fili d'argento?
Dove son io fanciullo?
Il mio presepio è brullo,
abbandonato, spento.
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POEMI PROVINCIALI

4 commenti:

Rose ha detto...

Chissà dove si trovava, Tito Marrone (parente di Emma?) la notte di Natale. Ma di sicuro dovunque si trovasse non avrà gradito sentire l'ostessa che urlava.

Dire che quella Sacra Famiglia sull'asinello è un capolavoro è dire poco.

Buonanotte: siamo in inverno pieno e ora si allungano le giornate di un milionesimo di secondo. Basta che ci concentriamo per coglierlo! ;)

Paola ha detto...

Tanti cari e affettuosi auguri a te e famiglia, con un abbraccio

Francesca Vicedomini ha detto...

Sotto c'è molta tristezza e solitudine...
Buona antivigilia...

Francesca Vicedomini ha detto...

Paola carissima a te e famiglia (siete stupendi!) un buonissimo Natale e un ottimo 2014.