Eugene De Blaas |
e le rose serali sopra i muri
per le vie pensierose
lungo i portali calmi e le fontane?
L'alta fronte di Fiesole
e le balze di fiori temerarie
ove al tempo di maggio
selvagge aprono il fiume e le alberete?
Ma ormai dove sono
- oltre il Lete bisbigliano - gli amici
per le strade segrete
con le mani serene e vagabonde?
Ora il sole ricurvo
parla di loro al vento e alle ginestre;
passano giovanette
sull'atavico ponte sconosciute
e qualcuno le chiama
più avvolgente dell'aria e delle rose
da un serico verone
ove l'altura ha senso di morire.
2 commenti:
Di certo non le avranno apostrofate con certi epiteti... fortunati i personaggi delle poesie, trattati in genere con delicatezza!
Buona notte. Buia, fredda, umidiccia. Niente caldo, ahimé! non ricordo più che cosa sia... :(
Almeno il Giosuè parla di un maggio che perlomeno qui non stiamo climaticamente vivendo...
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