Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 12 gennaio 2016

Fanciullezza lontana di Giovanni Prati

A Basket of Oranges by Edward Robert Hughes, 1878
Fanciul, nel verno dalle usate stalle
tornando a notte alla materna sede,
divoravo la via come chi a spalle
la maga, il morto o l'assassin si vede.

Or vo notturno per qualunque calle,
né il cor mi trema o mi vacilla il piede:
ché ai sogni uditi nella patria valle
la vecchia fantasia più non dà fede.

Ma là m'intesi favellar pur anco
d'un gran mondo di glorie e di dottrina
e per vederlo uscii dalle mie rive.

Or l'ho veduto: e pellegrin già stanco
ne narro l'odissea, ma a testa china,
ché il fanciul d'una volta, ahi! più non vive.
***
Psiche
*
da UN SECOLO DI POESIA

4 commenti:

Juliet ha detto...

A saperlo che ci si troverà a rimpianger perfino le nostre paure, nessuna maga, nessun morto, nessun assassino, eppur dispiace e ci manca la corsa pien di terrore.
Con oggi sono due anni che la mia gattina è uscita a far una passeggiata e non ha più fatto ritorno. Nessuna notizia, che stia bene ovunque si trovi.

Francesca Vicedomini ha detto...

sto qui con in braccio il mio piccolo Ezio, l'ultimo arrivato, e stringo al cuore la tua micetta Juliet....

Rose ha detto...

Già. L'esperienza aumenta in modo inversamente proporzionale all'età, e dalla vita si impara sempre più man mano che le forze ci abbandonano.
Godi, fanciullo mio, diceva Leopardi, augurandogli di non rimpiangere in futuro la sua allegrezza di gioventù.

E a Juliet, alla sua gattina, a Francesca con Ezio e ai nostri animali, un pensiero speciale e un abbraccio.

Juliet ha detto...

Grazie dei vostri abbracci e dolci pensieri, che ricambio con affetto.
(Ho adottato un gattone vecchiotto adesso, fa nove chili e sembra un vitello con la pelliccia nera..)