Angel (from the Polyptych of the Resurrection), Titian, 1522 |
le gronde
sgocciano.
E la bufera
E la bufera
celata nelle nubi
alle prime luci
alle prime luci
di squallidi mattini
s’infila gemendo
s’infila gemendo
nei vicoli.
E tu come una pietra
gettata nel deserto
vorresti soltanto
vorresti soltanto
gridare.
Dormi.
Sei solo
Dormi.
Sei solo
nella notte.
Nessuno veglia.
Dormi.
Nessuno veglia.
Dormi.
*
da POESIE DEL NOVECENTO IN ITALIA E IN EUROPA
2 commenti:
Una supplica a sé stessi, dormi, ti prego, dormi, il presente è solitudine e nel futuro si cela una bufera, dormi.
Un benritrovate a tutte
La notte e la bufera costringono all'impotenza. Nessuna collaborazione, però dal proprio corpo, incapace di emettere suoni, né dagli altri, tutti addormentati, né dalla natura, questa notte furiosa.
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